Direttore del progetto Ingegnere Jean Claude Barre – Intervista – www.projetalaric1.org

Abbiamo incontrato il direttore del Progetto Alarico I, che è interessato alla leggenda della sepoltura del Re Alarico I nella nostra provincia e dice che, entro i prossimi tre anni, e previa autorizzazione dello Stato italiano, potrà chiarire, con tecnologie spaziali e militari, se questa leggenda è fondata o meno.

E SESSA
Salve, Ingegner Jean Claude Barre! Si Presenti ai lettori del nostro sito web.

JC BARRE
Come individuo o come squadra?

E SESSA
Entrambi, per poter comprendere meglio.

JC BARRE
A titolo personale, non sono uno storico, né un archeologo. Sono soprattutto un fisico, specializzato nella misurazione delle radiazioni elettromagnetiche, di origine naturale o artificiale, e del loro impatto sull’uomo e sull’ambiente.
Per 40 anni, ho utilizzato le più innovative tecnologie civili e militari per effettuare misurazioni in nubi radioattive, in giacimenti di petrolio, ho anticipato colate di lava su vulcani in pre-eruzione, ricercato e anticipato il potenziale di nazioni “bellicose” attraverso l’individuazione di complessi nucleari o chimici illeciti, inventato la mappatura ambientale via satellite, e recentemente lavorato con i principali laboratori del mondo sui fenomeni di ergodicità, al fine di limitare i futuri problemi legati alla fame nel mondo a seguito del riscaldamento globale in corso.
Ora, per questo progetto Alaric I, stiamo creando un team di circa 70 scienziati provenienti da 5 nazioni diverse, e 6 università, tra cui l’università RENDE, per supportarci nel post-localizzazione, con un totale di circa 100 persone per i primi 18 mesi di lavoro.

E SESSA
Come si è interessato al soggetto “Alarico”?

JC BARRE
Fino a 6 anni fa, non sapevo assolutamente nulla di questa storia di tomba, tesoro, o altri resti, reali o meno e per nulla della regione Calabria.
Alarico I, la sua epopea, il saccheggio di Roma, la sua morte vicino a Cosenza (leggenda o realtà? Non importa), era per me assolutamente sconosciuto.
All’interno del team internazionale www.scanpyramid.org, nel novembre 2015, sono stato portato a mettere in piedi l’organizzazione scientifica sulla piramide di Khufu, utilizzando sensori e sensori militarizzati, e ho lavorato in 4 dimensioni su lunghezze d’onda molto specifiche (concetti spazio-temporali di emissioni infrarosse all’interno di un volume (la piramide), insomma guardare questa costruzione in modo diverso rispetto alle migliaia di altri strumenti di misura che lo avevano già fatto da 200 anni!
Guardare, soprattutto con un occhio nuovo, senza preconcetti di storico o archeologo e a modo mio, come un piano o una strategia militare, come un protocollo medico, per preparare la continuazione con le misure di catture di muoni (Università di Nagoya in Giappone e il CEA in Francia).
Per fare questo, abbiamo avuto anche la collaborazione dell’Università di Laval in Canada, che sarà presente con me e sotto la mia direzione, per ricercare i resti di Alarico I. “Non si può cambiare una squadra vincente”.
Il nostro successo e soprattutto i risultati ottenuti nella quantificazione fisica, sono stati tali che all’inizio del 2016 (trasmissione televisiva in 190 paesi…), ho ricevuto personalmente più di 250 chiamate da tutto il mondo per trovare trappole, labirinti, passaggi segreti, resti storici ecc.
All’epoca, lavorando ancora e mancando di tempo, declinai tutte queste richieste, mettendo al primo posto uno spirito scientifico, come fisico e non come “cercatore di tesori”.
Un’intervista, però, con un imprenditore calabrese, credo della città Spezzano Piccolo, mi ha sfidato su questa storia di Alarico, con tutti questi aspetti molto divertenti per me, a parte il caos e la professione di archeologo, storici e politici.
Mentre facevo le mie ricerche, ho capito che la sfida archeologica di Cosenza era simile a quella del Cairo, un mistero leggendario, ma la preoccupazione di non dare false speranze a tutti.
Stessa complessità politica su questo argomento (e forse ancora di più in Calabria che in Egitto!!!), stessi commenti aggressivi tra uomini della stessa passione e professione, che a volte ricevono invettive dalla stampa, senza conoscere la sostanza dell’argomento, almeno per quanto riguarda noi e le nostre motivazioni.
E infine, la mia posizione di professionista con ricercatori in campo militare e civile, mi hanno permesso di accedere ad analisi spaziali sulla Calabria, a cui pochi hanno accesso.

E SESSA
E adesso?

JC BARRE
Prima di tutto, dalla fine del 2016, prima lentamente, poi verso il 2019 con il tempo per tutto ciò che riguarda il contenimento, ma soprattutto l’accelerazione dei dati acquisiti da Hyperion e da altri satelliti, l’assistenza del CEA, le immagini di AirBus… e altri, il tema su questa ricerca ha subito un’accelerazione.

Prima di tutto un grande ringraziamento a tutti coloro che nel corso dei secoli hanno provato, provato, senza purtroppo riuscirci. Sono i fallimenti di alcuni che faranno il successo di altri. Anche un fallimento rimane un risultato da interpretare. La ragione umana è quella di progredire sempre.
È quindi inammissibile togliere questa parte del sogno a coloro che osano. Soprattutto perché i risultati raccolti finora sono molto incoraggianti.
Come promemoria, e per capire il nostro desiderio di andare oltre su questo argomento, e di aver già speso quasi 200.000 euro, prima di trovare all’interno di www.scanpyramid.org qualsiasi variazione di temperatura o altro, e successivamente di giudicare questa piramide come un “grande formaggio svizzero con buchi” via Muografia, ho stimato le mie possibilità di successo sull’indagine Kheops, al 35% e siamo avanzati notevolmente dal Medio Evo, dopo 700 anni senza alcun risultato degno di nota.
Per Alarico I, ora giudico personalmente, senza correre rischi, la nostra probabilità di successo all’85%, che è molto più alta della mia stima su Cheope, che è stato il successo di una squadra di accademici di molti Paesi.
Tutti questi scritti, ricerche, polemiche, prese di posizione politiche, passioni infiammate, letteratura abbondante, per 400 anni, estrapolazione della stampa contemporanea, e più recentemente scritti su Internet, si basano su un testo storico di Jordanès e “la sua storia dei Goti” nel 551 d.C.
Ma fino ad oggi, nel 2021, non c’è niente!
Assolutamente niente!
Nessuna prova materiale!
Niente trovato! Non è stata scoperta l’ombra di una fibula, di un gioiello o di un osso appartenente ad Alarico I, il che spiega saggiamente la giustificata reticenza del MIBACT di Roma che non vuole il clamore dei media.

E SESSA
Allora, cosa c’è di nuovo con lei?

JC BARRE
Senza entrare nei dettagli, abbiamo 1200 metri lineari, soggetti a interrogazione scientifica, con 3 zone mirate ma ancora troppo numerose e vaste a nostro avviso. Poiché queste 3 zone sono ancora casuali, abbiamo bisogno di localizzare verticalmente una superficie di 50 m² massimo che chiamiamo “Ricerca dell’epicentro storico”.
I calcoli delle sedimentazioni, il tempo trascorso in 16 secoli, uno o più terremoti possono spiegare questa probabile dispersione. Anche se le conoscenze archeologiche acquisite sulle sepolture dei re dell’epoca mostrano una costruzione solida e coerente.
Nessuna domanda per il team di archeologi (italiani, con licenza, esperti e già ingaggiati) per effettuare scavi, scavi, ovunque e comunque. Dobbiamo lavorare in modo professionale.
Purtroppo, le indagini di Google® dal 2002, mostrano una crescente urbanizzazione della città di Cosenza, il che significa che, secondo le nostre stime, tra 5 anni, la leggenda di Alarico rimarrà una leggenda sotto cemento!
Forse il destino ci ha portato qui al momento giusto!
Inoltre, alcune indiscrezioni sulla stampa locale di Cosenza, ci hanno costretto a lavorare d’urgenza mentre volevamo farlo in calma e serenità, per allestire una conferenza stampa, un’informazione locale, verso luglio-settembre 2021 e obbligatoriamente dopo aver trasmesso un dossier completo al Ministero dei Beni Culturali italiano tramite la Soprintendenza della Calabria.
Perché la questione è molto più complessa di quanto sembri, sia a livello locale, con la possibilità di muovere economicamente il turismo, ma anche che la Calabria abbia l’onore di recuperare ciò che è stato “rubato a Roma” e che coinvolga gli italiani nella nostra ricerca, ma anche a livello internazionale.
Questa è una questione molto complessa perché immaginate per due secondi di recuperare la Menorah o altri oggetti riportati dai romani durante il saccheggio del Tempio di Salomone? Oggetti inestimabili nella religione ebraica, questo porterebbe necessariamente a rivendicazioni da parte dello Stato di Israele… La diplomazia avrebbe anche un po’ di lavoro così…
È come se Casa Savoia rivendicasse la Sindone di Torino!
La storia, non si può negare, anche se il soggetto è sensibile, esiste già per un precedente con la Gioconda in Francia!

E SESSA
Senza entrare in troppi dettagli tecnici. Su quale metodologia si basa per esserne così sicuro?

JC BARRE
Abbiamo visto, attraverso lo studio storico effettuato su tutte le ricerche precedenti, che i contribuenti italiani sono stati sollecitati in progetti di ricerca precedenti, a volte con metodologie che passavano per innovative eppure erano già utilizzate da 15-20 anni altrove!

Inizialmente, negli anni 1998-2000, di fronte all’aumento degli attacchi NBC (Nucleari Batteriologici e Chimici), ho lavorato personalmente su questi temi (attacco con gas Sarin sect Moon metro in Giappone, prevenzione degli attacchi con gas nella metro della RATP in Francia, sorveglianza della fabbricazione di gas chimici da parte della Libia di Gheddafi, ecc…).
Era necessario determinare via satellite questi luoghi precisi di fabbricazione e soprattutto di utilizzo.
Per tua informazione, prima di mandare soldati in una zona di guerra, cerchiamo di scoprire se non ci sono defolianti, gas nervini, ecc… (Forza KFOR Bosnia).
Tutti questi prodotti influiscono sulla vegetazione periferica. Lo stesso vale per i metalli ferrosi e non ferrosi che disturbano il biotopo locale. Per esempio, prendete due vasi da fiori identici e mettete in uno delle batterie, lasciate che il terreno si impoverisca d’acqua. La densità, la % di ossidi aumenterà e si avrà un fogliame che in certe lunghezze d’onda sembrerà morire. (Ma non visibile ad occhio nudo).
Questo è quello che sta succedendo sui nostri 1200 metri lineari già tecnicamente qualificati.
L’unico possibile artefatto moderno sarebbe un carro armato, biciclette e altri oggetti della nostra inquinante civiltà industriale.
Questo passaggio dal dominio militare a quello civile è stato testato con successo sulla città di Le Havre nel 2002.
D’ora in poi, con computer mille volte più potenti, sarà più facile per noi essere assertivi nella nostra risoluzione su questa leggenda.

E SESSA
E adesso?

JC BARRE
Dopo il Comune e il Sindaco di Cosenza, che abbiamo dovuto avvertire per primi per stabilire un dossier solido e serio, dove tutto quello che ho appena riferito è provato da documenti tecnici e amministrativi, alcuni dei quali sono ancora classificati come “difesa riservata”, abbiamo il dovere di contattare il MIBACT, che è già al corrente del progetto, e di stabilire insieme una convenzione di ricerca scientifica.
Ma contrariamente a tutto ciò che è stato pensato, detto e fatto in passato dalle squadre, e per rimanere liberi dai nostri atti, e senza subire alcuna pressione finanziaria o politica, per rimanere in un lavoro coerente, scientifico e serio:

  • Nessun denaro chiesto ai contribuenti italiani per il luogo esatto della sepoltura.
  • Il patrocinio è possibile, solo su scavi certificati, attraverso la struttura italiana Artbonus.
  • Nessuna partecipazione agli utili, e poi, su cosa? (In matematica la % di inestimabile rimane inestimabile!)
  • Progetto di localizzazione e certificazione del sito totalmente finanziato da grandi gruppi industriali sotto forma di sponsorizzazione o patrocinio (Primo budget di 1,9 milioni di €).
  • Tutte le nostre scoperte, (che speriamo!!) completamente restituite allo Stato Italiano.
  • Intervento in 3 volte su 3 analisi differenziali multi spettrali prima di localizzare l’epicentro storico da:
    – Un’analisi invernale (Vegetazione a riposo e senza fogliame Punto Zero)
    – Un’analisi luglio agosto Fotosintesi e clorofilla massima e poca acqua
    – Un’analisi della “linfa discendente” di novembre

Come spiegato in precedenza, queste 3 epoche, (4° dimensione -Tempo), e la sottrazione delle informazioni ci daranno l’area precisa del luogo dove dovremo scavare su una superficie che stimiamo al massimo di 50m².
Ciò che è anche straordinario e secondo me un segno del destino (il caso non esiste secondo alcuni fisici matematici), il nostro addetto alle relazioni pubbliche, assunto in Francia, è di origine calabrese!
In conclusione, per quanto mi riguarda la bella regione Calabria, e la periferia di Cosenza, hanno meno di cinque anni per risolvere questa leggenda, pena il cemento e, se abbiamo ragione, la scomparsa è per sempre.

E SESSA
Quando si potrà vedere l’idea del progetto?

JC BARRE
Prossimamente. Prossimamente vi darò altre informazioni!

E SESSA
E noi le riporteremo fedelemente. Grazie mille per questa intervista e di aver scelto noi per comunicarci il suo ambizioso progetto!

Intervista condotta dal dott. Emilio Sessa al direttore del progetto Ingegnere Jean Claude Barre www.projetalaric1.org. Tradotta dalla lingua francese in italiano da Emilio Sessa.